Laboratori di pittura: sviluppo motricità fine e della manualità

In un continuo percorso di crescita che da sempre intraprendiamo nel nostro nido, diamo particolare importanza alla loro manualità legata alla motricità, nello scoprire attraverso il tatto, il toccare le cose e scoprirne le forme, la materia, i colori.

Alla base di tutto, legata alla manualità c’è la motricità.
Lo sviluppo motorio è un processo di maturazione che permette al bambino di fare proprie delle competenze e abilità motorie, cognitive, relazionali ed emotive. Ovviamente tutto avviene per gradi, con i tempi e le modalità che sono variabili da soggetto a soggetto, ogni bimbo ha le proprie e il suo stile, cose che vanno rispettate e riconosciute. In tutta questa fase il bimbo deve essere seguito e stimolato in quanto la motricità è importante per scoprire l’ambiente e legata al crescere della propria intelligenza.
Coordinare le parti principali del corpo, quali braccia, gambe, dorso fa parte della motricità globale, mentre quella che si occupa della coordinazione delle mani, delle dita, occhi e piedi è la motricità fine, importantissima in quanto alla base di altre abilità. Le attività proposte ne nostri laboratori aiutano il bambino in un persorso di crescità della motricità fine che gli servirà poi nel suo percorso scolastico nelle attività di scrittura.

Inoltre non dobbiamo dimenticarci, come ricorda molte volte Maria Montessori, che la mano è l’organo dell’intelligenza. Questa osservazione, che Maria Montessori ha posto al centro del suo approccio, è ormai indiscussa a livello scientifico: se il bambino può esplorare l’ambiente con le proprie mani, afferrare gli oggetti, esercitare i muscoli e accrescere la propria manualità, la sua comprensione del mondo risulta facilitata e la sua curiosità si acuisce.

Inoltre, il legame tra la mano e il cervello è così stretto da favorirne lo sviluppo. L’esercizio delle mani scolpisce il cervello, rafforza l’apprendimento e facilita l’acquisizione del linguaggio. Grazie alla manipolazione e al contatto con elementi concreti, il pensiero si struttura. Molto più che un catalizzatore, la mano è un vero e proprio motore concettuale, cognitivo, sociale e creativo.

Il Linguaggio e l’utilizzo delle nomenclature

Come educatori siamo chiamati a interrogarci e a riflettere su quali siano gli strumenti, i tempi e le modalità che meglio possono sostenere e favorire il bambino nel suo sviluppo. Una delle aree di sviluppo essenziali nella costruzione dell’io psichico del bambino è costituito dal linguaggio, ed è quindi nostro dovere offrire al bambino un ambiente ricco di proposte e occasioni che favoriscano questo processo intenso e prodigioso.

I primi scambi vocalici, i momenti ludici e di dialogo nelle routines al nido sono essenziali per lo sviluppo comunicativo e linguistico. L’educatore deve assolvere due compiti essenziali: sostenere il bambino nell’assorbimento e nella costruzione del linguaggio e favorire la dimensione conoscitiva e la dimensione affettiva.

La dimensione conoscitiva viene soddisfatta dando un nome alle cose, permettendo al bambino di “appropriarsi” di oggetti e concetti.

La dimensione relazionale e affettiva è altrettanto essenziale, va aggiungersi a quella già stabilita in famiglia, stabilendo un’altra
relazione autentica e significativa che rappresenta un altro elemento fondamentale nell’acquisizione del linguaggio.

Mano a mano che il bambino cresce, aumenta il suo desiderio di conoscere nuove cose e le parole che le corrispondono. Il desiderio
di ampliare il suo vocabolario e arricchire il suo repertorio linguistico è forte, e proprio in questo periodo (intorno all’anno di vita) l’educatore può utilizzare l’attività delle nomenclature.

«Le nomenclature sono tra i materiali più rispondenti a questa necessità, favorendo lo sviluppo e l’arricchimento linguistico del bambino, aiutandolo
nell’associazione e nell’identificazione della parola
l’oggetto che gli corrisponde, in seguito nella transizione dall’oggetto concreto al simbolo dell’oggetto stesso, nella creazione di categorie, nella capacità di discriminare. Questo materiale risponde ad un’esigenza primaria del bambino e della mente umana: quella di comprendere ciò che lo circonda. Tramite la forma linguistica si attribuisce significato, si decodifica, si classifica e interpreta la realtà. Creare strutture logiche di pensiero, categorie mentali che rendono intelligibile il mondo e lo scibile, permette di appropriarsene: tramite le parole, i nomi, possediamo oggetti e concetti, creiamo e sviluppiamo un ordine psichico che ci permette di organizzare i pensieri e compiere un’opera di analisi e decifrazione del reale, attraverso la costruzione di un “sistema ordinato” dicategorizzazione, appunto – classificato» (D. Trombacco, Dare un nome alle cose per offrire il mondo).

Nella proposta di queste attività l’educatore dovrà preoccuparsi di preparare un ambiente adatto al bambino, accessibile e fruibile da lui, coniugando l’esperienza linguistica a quella esplorativa-sensoriale permettendogli così di fissare nomi e concetti al fine di arricchire il suo
vocabolario e la sua esperienza del mondo.
Dovrà farlo assecondando la tendenza naturale del bambino a toccare, manipolare, esplorare tutto ciò che incontra al fine di conoscerlo, favorendo in tal modo lo sviluppo degli «schemi percettivi mentali finalizzati ad interiorizzare (cioè ad “incorporare” nella mente) gli oggetti ed i fenomeni
che vengono colti dalla realtà»

All’interno del nostro nido insieme ad altro materiale montessoriano si affiancano così delle sacchette contenenti le nomenclature e gli oggetti “reali” se possibile da appaiare. La prima volta che vengono introdotte in sezione vengono esplorate tutti insieme alle educatrici e poi rimangono a disposizione dei piccoli che possono sceglierle nei loro momenti di lavoro. Vengono cambiate secondo le stagioni e le attività del momento e sono sempre in buona quantità per appagare questa sete di conoscenza del bambino. I disegni proposti devono sempre come raccomanda Maria Montessori rispettare la realtà ed essere belle esteticamente, un particolare a volte sottovalutato ma importante per la conoscenza della realtà.

Qui di seguito le foto con l’esempio di una presentazione delle nomenclature degli animali del bosco

“Tracce autunnali” laboratorio creativo di pittura

L’attività grafico-pittorica permette ai bambini di esprimere il loro bisogno di lasciare una traccia, in un itinerario libero di scoperta dei colori e dei segni. Attraverso il disegno, i bambini misurano i movimenti nello spazio sviluppando un esercizio di coordinazione visivo-motoria e comunicano un’esperienza, manifestando tutto il loro mondo interiore, i sentimenti e le emozioni.

Afferrare per bene con la mano un colore e con questo tracciare un segno sul foglio, rappresenta per i bambini un’esperienza di grande fascino e magia. Il gesto della mano si trasforma sulla carta in qualche cosa che resta, davanti al quale si può tornare.

Ciascun bambino può essere considerato un piccolo artista impegnato nella scoperta di colori e segni, e in questa sua attività di scoperta deve essere lasciato libero di esplorare senza ricevere indicazioni e suggerimenti dall’adulto.

I bambini, infatti, devono poter sperimentare, provare e riprovare, in un’attività libera e spontanea. Proprio per questo per aiutare la fantasia dei bimbi nei nostri laboratorio di pittura non sempre vengono utilizzati i pennelli o i normali colori come mezzi per lasciare il proprio segno sul foglio bianco, ma oggetti diversi come spugne, fiori, foglie e tanti altri.

In questo caso sono stati utilizzati alcuni oggetti presi dal cestino autunnale che abbiamo scoperto alcuni giorni fa tutti insieme in ogni sezione: pigne, foglie secche del nostro giardino, foglie delle pannocchie di mais,… e poi è bastato un foglio bianco per far provare i nostri bimbi a imprimere con le loro manine la loro traccia d’autunno!!